Gioco d’azzardo. Introduzione al tema
A Bologna si gioca. Si scommette. E si perde.
Nel 2017 Bologna si conferma come capitale dell’azzardo. A fornire questi dati allarmanti è una ricerca portata avanti dal Gruppo Gedi sulla base dei numeri forniti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Nello stesso anno, infatti, in città, sono stati spesi oltre 730 milioni di euro in gioco d’azzardo, circa 1850 euro per persona, ponendo Bologna come prima città tra quelle sopra i 200 mila abitanti per la spesa procapite in gioco d’azzardo. La cifra riportata dall’inchiesta comprende anche soldi spesi ai gratta e vinci oltre che alle slot machine, le quali hanno fruttato nello specifico 536 milioni di euro.
Secondo i dati forniti dall’Osservatorio Epidemiologico Metropolitano Dipendenze Patologiche dell’Ausl, stimano attorno all’1,8 per 1.000 abitanti le persone affette da gioco d’azzardo patologico nel nostro territorio, mentre il numero di utenti assistiti dai Sert per problemi di gioco d’azzardo patologico è aumentato dai 36 del 2011 ai 201 del 2017. Secondo i dati nazionali del Dipartimento Politiche Antidroga (Relazione al Parlamento del 2011), già nel periodo 2007-2008 i giocatori d’azzardo patologici erano l’1% della popolazione e quelli “problematici” al 5%, mentre attualmente si stima che i primi rappresentino il 7-10% della popolazione e quelli a rischio siano attorno al 10-18%.
A completare il quadro, non si può non far riferimento al Processo Black Monkey, svoltosi proprio a Bologna e che ha visto la condanna del “Re delle slot”, Nicola Femia nel febbraio 2017, oltre ad altri esponenti della sua famiglia. Il quadro accusatorio riportato nella sentenza di condanna aveva tratteggiato le caratteristiche del gruppo, riferendosi ai rapporti con organizzazioni di stampo ‘ndranghetistico, e gli affari dell’associazione mafiosa basati sul gioco d’azzardo e poker on line non autorizzati, considerati i settori d’affari vitali, e non solo.
All’interno di un quadro così complesso, l’ordinanza emanata la scorsa estate dal Sindaco Virginio Merola e l’approvazione del nuovo regolamento per la prevenzione e il contrasto delle patologie e delle problematiche legate al gioco d’azzardo lecito vanno proprio nella direzione, da una parte di diminuire l’offerta del gioco d’azzardo, riducendone i rischi per la salute e dall’altro di contrastare ogni forma di illecito in questo settore.
Inoltre, il focus acceso sui giovani attraverso i bandi che coinvolgeranno le scuole si basa sulla constatazione che il fenomeno coinvolge in maniera non trascurabile gli adolescenti attraverso le scommesse sportive e il gioco online.