Appalti. Introduzione al tema
Gli appalti pubblici sono da sempre un territorio di conquista per le organizzazioni mafiose italiane.
Durante i periodi di forte crisi economica, la tendenza è quella di un aumento della concorrenza sleale, del massiccio ricorso al lavoro nero e irregolare nonché quella delle organizzazioni criminali e mafiose di inserirsi nei meccanismi economici distorcendoli, anche attraverso la corruzione, al fine di formare degli extraprofitti.
Un meccanismo pericoloso e perverso per la nostra economia legale, che riscontriamo nel settore dell’edilizia, attraverso il controllo degli appalti pubblici e privati, nel settore industriale, commerciale e dei servizi, attraverso l’acquisizione di aziende in crisi operanti soprattutto nelle forniture alle attività edilizie, nel trasporto merci, nella logistica e nella ristorazione.
Il circuito di immissione di significative somme di denaro di provenienza illecita nell’economia legale, nonché l’impiego di manodopera irregolare nella nostra Regione, sono due aspetti da tenere sotto stretto controllo, soprattutto in quei settori strategici per l’economia territoriale.
In tale contesto si rende necessario un rafforzamento della rete interistituzionale in cui, soggetti economici e pubbliche amministrazioni, siano in grado di fronteggiare e prevenire il fenomeno attraverso una visione unitaria e compatta che ponga al centro un lavoro di qualità, il raggiungimento di obiettivi strategici in grado di garantire i principi di legalità, efficienza, trasparenza e coesione sociale e l’introduzione di principi etici all’interno delle aziende e delle amministrazioni.
Pertanto, oltre alle disposizioni previste dalla legge in materia, il dialogo connesso ad azioni di monitoraggio, collaborazione e formazione tra Enti e mondo economico costituisce un punto fondamentale per una efficiente azione di contrasto alle infiltrazioni economiche criminali e illegali.